Modo di intendere e giudicare comune alla maggior
parte degli uomini, per molti versi simile al
buon senso.
• Filos. - L'origine della nozione di
s.c. risale ad Aristotele, che la definì come la facoltà
che permette di unificare le percezioni dei cinque sensi e di aver così
coscienza della sensazione. In Cicerone, Seneca e, più in generale, nella
tradizione latina, il
s.c. finisce, invece, per significare l'insieme
delle credenze su cui esiste consenso tra gli uomini. La nozione fu recuperata
nel XVIII sec. dai rappresentanti della cosiddetta Scuola scozzese i quali, in
contrapposizione ai risultati scettici cui approdavano le filosofie di G.
Berkeley e D. Hume, sostennero che, come vi sono sentimenti morali ed estetici
evidenti, esistono anche giudizi originali evidenti a fondamento del
conoscere.